Il Progetto era strutturato e articolato nelle seguenti fasi:
- Acquisto in Italia di un impianto fotovoltaico, comprensivo di pannelli, cavi e quadri lato AC e lato DC, inverter, centraline, regolatore di carica e batterie
- Spedizione a Chirundu del materiale di cui al punto 1 tramite container via mare e via terra
- Predisposizione a Chirundu di una platea in calcestruzzo, predisposizione locali tecnici (sala batterie e quadri elettrici, sala pompe) e rete di distribuzione, montaggio della struttura metallica di sostegno, successiva installazione dell’impianto, messa in opera e collaudo.
Purtroppo le conseguenze della pandemia da Covid19, che hanno causato gravi ritardi nell’approvvigionamento di molte materie prime (in particolare metalli, attrezzature elettroniche e batterie) e la scarsa disponibilità dei trasporti via nave hanno costretto L’Associazione Lifeline Dolomites ad adeguare il cronoprogramma delle attività.
Solo nel gennaio 2023 i materiali si sono resi reperibili e disponibili sul mercato dalle ditte fornitrici consentendo la partenza del container, arrivato a Chirundu il 25 aprile 2023; tuttavia l’indisponibilità delle batterie ha costretto l’Associazione ad approntare la partenza in una fase successiva di un secondo container, giunto a destinazione il 16 maggio. La decisione della partenza del primo container è stata resa necessaria dal fatto che lo stesso doveva far parte integrante della struttura di sostegno dell’impianto.
Nel periodo febbraio-aprile 2023 i nostri Volontari Walter Delle Cave e Dario Visconti si sono recati a Chirundu per predisporre l’area di installazione, assumere personale sul posto per l’effettuazione della gettata in calcestruzzo, contattare ditte locali per l’approntamento della platea (cemento, sabbia, armature metalliche), per la ristrutturazione del vicino edificio lavanderia da destinare in parte ai locali tecnici e per la fornitura delle componenti metalliche di sostegno e della rete di distribuzione elettrica alle varie utenze.
E’ emersa immediatamente una criticità, rappresentata da un’imprevista pendenza del terreno (circa 40 cm di dislivello tra un estremo e l’altro della gettata), che ha costretto ad un ricalcolo delle dimensioni dei pilastri e che è stata risolta in termini ottimali.
E’ stato fondamentale l’apporto di lavoratori locali che, pur privi di esperienza specifica (agricoltori), hanno tratto profitto dall’insegnamento dei Volontari di Lifeline Dolomites e si sono trasformati in esperti produttori di calcestruzzo.
Un’ulteriore criticità è stata la temperatura, inusualmente elevata per il periodo: 35-37°C, con umidità del 70-80%.
Approntamento dei 3 pilastri
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Preparazione della rete di rinforzo della soletta su cui sarebbe stato appoggiato il container e la struttura di sostegno. |
Soletta di sostegno completata
Base di sostegno completata, notare la pendenza del terreno che ha costretto al ricalcolo dei pilastri.
Nel frattempo venivano predisposti i locali tecnici, ristrutturando parte dell’edificio lavanderia:
Predisposizione nuovo locale pompe all’interno della lavanderia
Nuovo pavimento locale ex docce dismesse, da destinare a locale batterie e quadri elettrici
All’arrivo del container contenente le attrezzature dell’impianto è emerso il problema del terreno che è risultato non sufficientemente solido per reggere il peso del camion gru e del container stesso. E’ stato necessario quindi consolidare con terra bagnata e pressata al fine di aumentare le capacità di carico, ed in più si è dovuto procedere all’alleggerimento del container, scaricando a mano oltre 11 tonnellate di materiali.
Finalmente, pur con qualche ritardo sulla tabella di marcia, il container è stato correttamente posizionato e la prima fase è stata conclusa:
Vista dell’area verso l’edificio lavanderia, sede dei locali tecnici.