Un altro progetto per cui il Dr. Spagnolli si è adoperato con grandissimo impegno, grazie alla disponibilità e alla collaborazione delle Suore della Carità di Harare, della Fondazione Bazzoni di Milano, l’Associazione Amici Sen. Giovanni Spagnolli di Rovereto e dei Supermercati Poli di Trento, è stata la cura delle mamme malate di AIDS.
Il Dr. Spagnolli scriveva: «uno sforzo comune può portare a diminuire sensibilmente il numero degli orfani di AIDS, che sono ormai milioni nell’Africa subsahariana.
La terapia antiretrovirale è già disponibile a basso costo, con un altissimo rapporto beneficio/costo: con soli 25 euro al mese possiamo fare la differenza fra la vita e la morte non solo per una giovane donna e i suoi figli, ma anche per gli altri bimbi da lei accuditi causa la morte di fratelli e sorelle per AIDS. È un impegno PER LA VITA, almeno allo stato attuale delle conoscenze scientifiche e farmacologiche. Ma tutti pensiamo e speriamo con ragionevolezza che tra qualche anno vi saranno farmaci che permetteranno di sradicare completamente il virus dall’organismo.
INTANTO però dobbiamo e possiamo EVITARE DI CREARE NUOVI ORFANI DI AIDS!
Pensate: bastano 1 pastiglia al mattino e 1 alla sera di farmaci generici trivalenti alle MAMME MALATE DI AIDS, per rendere possibile questo miracolo: solo alcuni anni fa questi farmaci trivalenti non esistevano neppure».
Al fine di rendere possibile tale progetto il Dr. Spagnolli, in collaborazione con le Suore della Carità, ha aperto il Centro Sanitario “Giovanni Spagnolli” ad Harare per le mamme malate di AIDS.
In questo Centro sono state anche istruite e formate dal punto di vista umano e professionale, nell’ottica indispensabile della promozione alla leadership della donna africana, un argomento al quale il Dr. Spagnolli era particolarmente sensibile, avendo scelto di sposare una donna ugandese, e avendo sempre potuto constatare il ruolo stabilizzante e progressivo della donna africana nei contesti spesso drammatici, sempre difficilissimi, della loro vita nei Paesi d’origine.